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Documentary

Trailer

Il documentario racconta Via della Viola sotto ogni aspetto, a partire da quello visivo ed urbano: dalle pareti ricche di opere, allo stile architettonico ed urbanistico fino ai vari dettagli. La realizzazione di un film richiede molta organizzazione e dedizione: la sceneggiatura e le storyboard sono utili sia per il regista che per il direttore della fotografia per la produzione e per il compimento delle riprese. La pellicola si suddivide tra interviste, opere significative ed eventi musicali.

Interviews

Josè Carlos Araoz

Una delle prime interviste è stata quella a  Josè Carlos Araoz, artista argentino e membro dell’associazione. 

Durante il processo di riqualificazione del quartiere, Josè ha deciso di creare e dare vita al suo laboratorio: una bottega ricca di colori vivaci, di pura tecnica e di storia.   

Nel suo mondo l’artista non solo mette su tela le proprie idee, ma insegna pittura e disegno a studenti di tutte le età. Araoz è un artista figurativo, studia le forme umane e dipinge sia ad olio che acrilico. 

Il suo stile e l’importanza con cui cura i dettagli, rendono i soggetti delle sue opere molto realistici. Le sue più grandi fonti d’ispirazione fin da quando era studente sono: Michelangelo, Raffaello, Leonardo così come l’arte contemporanea.

Per Josè è stato positivo il cambiamento del luogo da 10 anni ad oggi, in modo da dare spazio ad artisti ed imprenditori.

Postmodernissimo

Il cinema PostModernissimo nasce nel dicembre 2014, ridando linfa alla sala precedente che chiuse nel 2000.

La programmazione è attenta alla qualità dei film, lavorando anche con i lungometraggi di nicchia: si passa dai documentari ai film in lingua originale. 

Vengono proiettati vari generi, in grado di accontentare il pubblico sia giovane che più longevo.  Il bar situato all’ingresso del Post è diventato col tempo un luogo d’incontro tra gli spettatori, dove vengono scambiate recensioni e idee sui film appena visti. Secondo Ivan del Post c’è stato un grande miglioramento della via da 10 anni, grazie anche all’apertura di varie attività.

La situazione pandemica ha inciso in negativo negli ultimi 3 anni, però la forza e la determinazione non mancano di certo nel quartiere, che si sta (di nuovo) rialzando con tanta energia. 

Associazione Fiorivano le viole

L’estate del 2012 segnò l’apice della situazione di degrado di Via della Viola: stava subendo un processo di abbandono totale, e la chiusura dell’ultimo negozio di alimentari peggiorò lo stato del luogo. 

Successivamente, dalla pubblicazione di un semplice annuncio, avvenne un’assemblea di quartiere, dove si decise di creare un’associazione ed intervenire in maniera concreta per cambiare e migliorare quello stato di decadimento che stava attanagliando la via.

Angela, Giorgio e Sasha sono membri dell’associazione, e grazie alla loro volontà ed alle loro idee, hanno portato i cittadini di Perugia (e non) ad apprezzare la via ed a far parte di varie attività. Vari spazi sono stati forniti ad artisti ed artigiani, aperti a tutti, con l’intento di creare socialità e collettività. Spettacoli, balli, eventi, dipinti, sono tutte attività che hanno generato entusiasmo e vitalità. 

Free Ride

Via della Viola è una zona molto interessante in cui gestire un’attività, essendo un vicolo molto piccolo, ma ricco di risorse e di visitatori.

La clientela del Free Ride è variopinta, afferma il proprietario Francesco, e sì suddivide tra i giovani studenti universitari fino agli adulti. Un posto sicuramente dove non ci si annoia. La via contiene vari locali, ma non c’è aria di rivalità e di concorrenza, bensì un’ottica di collaborazione.

Di conseguenza Via della Viola appare come un paese, una famiglia a parte.

Clicca il player per ascoltare l'intervista

Storyboard

Lo storyboard è un organizzatore grafico che pianifica la narrazione e lo svolgimento di un video o di un obiettivo di scrittura.

Gli storyboard sono composti da una serie di disegni sequenziali che raccontano una trama con punti chiave e con vari dettagli.

La suddivisione in blocchi lineari consente all’autore (così come al regista e al direttore della fotografia) di concentrarsi separatamente su ogni singola scena, senza distrazioni.  

Tale processo è stato fondamentale per dare coerenza alla realizzazione  narrativa del documentario sulla via, dando risalto anche agli elementi più nascosti del quartiere perugino.

Frame

Viola Way

Il progetto riguardante il docufilm ha avuto l’obiettivo non solo di raccontare Via della Viola attraverso le parole e l’esperienza degli intervistati, ma anche di evidenziare l’estetica del luogo, tra l’architettura, la struttura, gli ingressi delle attività, le sculture, le opere pittoriche e gli affreschi. Tutti questi elementi vanno a comporre un ambiente unico nel suo genere, un punto del centro storico che prende l’attenzione dei turisti.

Frame

Documentary: the art

Documentary: cinema Postmodernissimo

Documentary: cinema Méliès

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